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"Fumare la Pipa (parte seconda)
Cosa importa se la giostra della vita continua a girare, i fiumi continuano a gettarsi nell’oceano e la primavera svanisce nell’estate? Lasciate che gli uomini riflettano sui loro problemi! Uno scenderà, uno salirà. Ci saranno sempre passioni, crimini, illecite faccende d’amore e scrittori che convertiranno queste cose in letteratura.
Cosa vi importa? Voi state seduti nella vostra poltrona preferita, fumate la vostra pipa e dimenticate tutto il resto. La beatitudine dei fumatori può essere sintetizzata in queste parole. La mia pipa e me.
Dopo aver raggiunto questa fase, avrete acquisito un amico ineguagliato da alcun altro. Potrete chiacchierare con la vostra pipa, consultarla nell’acquisto di provviste, sulla trama della vostra nuova storia e sul miglior modo per pagare i vostri debiti. E se qualcosa va storto, essa vi consolerà come un innamorato.
Quanti poeti hanno magnificato questa straordinaria relazione! Ricordate con quanto fervore l’altrimenti reticente Jerome K. Jerome ha parlato alla sua pipa? E quale eloquente passione è venuta fuori dalla bianca barba patriarcale di Alphonse Karr! E che dire del poeta Barthelemy? E Lombard? Un altro poeta chiama la pipa il suo “Magico Crogiolo” e la sua “Fedele Adorata”. E non pensate che tali sentimenti appartengano soltanto alla letteratura. Guardiamoci attorno e vediamo cosa avviene nella vita reale. (...continua).
tratto da "L’Arte di Fumare la Pipa" di Joaquin Verdaguer"
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