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Non poteva certo mancare in una rassegna di fumatori "eccellenti" la versione fumettistica di un celeberrimo amante della pipa, Sherlock Holmes (il quale tra le altre cose risulta essere anche autore di un trattato sui vari tipi di cenere di tabacco!). La creatura di Sir Arthur Cona Doyle è talmente radicata nell’immaginario collettivo come fumatore di pipa per antonomasia da essere uno dei modelli più comuni per i fornelli delle pipe di schiuma intagliate (gli altri sono quasi tutti generici: "l’alpino", "l’indiano", "la donna con fiori"…).
Tra le tante versioni disegnate di Sherlock Holmes quella forse più fedele ed efficace è opera di Giancarlo Berardi e Giorgio Trevisan. Da ricordare, comunque, anche l’incursione dei Disney italiani nel mondo dell’Investigatore (che, coadiuvato da un Topolino londinese, fumava una sorta di calabassa, pipa di zucca d’origine sudafricana). Nè va dimenticata la versione a fumetti di Maigret ad opera di Reynaud e Wurm, che delinea ulteriormente una curiosa tendenza: i detective di carta, eccezion fatta per quelli che hanno una matrice letteraria, non fumano quasi mai la pipa, sfuggendo allo stereotipo dominante. L’Ispettore Coke (Battaglia) è infatti un assiduo fumatore di sigarette, al pari di Jan Karta (Dal Pra’-Torti) mentre il collega Porfiri (Saudelli) preferisce ad una fumata una bevuta di birra.
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