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Review: La miscela più fumata in Danimarca si presente nascosta dal solito dischetto in cartone più simpatico del solito: l‘immagine di un giudice con parrucca e pipa e la scritta "la miscela più fumata dai giudici assennati". Tolto il dischetto ci troviamo di fr
"E‘ estremamente difficile non dedicare qualche articolo sull‘argomento sul tabacco, unico motivo per cui la pipa esiste e cioè per bruciarvelo dentro.
Ci azzardiamo a fornire solo alcune semplici informazioni, a nostro avviso, indispensabili per comprendere questo affascinante mondo nella speranza che gli esperti vogliano perdonarci qualche eventuale inesattezza o dimenticanza.
Dopo questa necessaria premessa, possiamo dire che le miscele di tabacchi da pipa hanno alla base tabacco Virginia o Burley. Il Burley è il tabacco legato all‘epopea del Far West, la grande migrazione dei pionieri verso ovest che quindi cominciarono a coltivare tabacco anche al di fuori delle tradizionali terre dell‘Est Coast. Il Burley White (chiamato cosi‘ per le sue foglie chiare) nacque per sbaglio sulle rive dell‘Ohio quando, nel 1864, un piantatore che aveva utilizzato sementi acquistate nel Kentuchy, vide spuntare pianticelle con foglie tanto chiare da far credere ad una malattia. Distrusse allora a malincuore il tabacco che riteneva perduto. L‘anno successivo ritento‘ e si ripete‘ la stessa cosa, ma decise, questa volta, di portare avanti il raccolto.
Ne scaturi‘ una foglia di ottima struttura, fragrante e leggera, con un‘aroma pieno e ricco che soprattutto brucia bene. Il suo gusto neutro, ne‘ alcalino ne‘ acido, lo rende un tabacco ideale per le miscele in quanto eccezionalmente adattabile ed equilibratore.
Questo tabacco dona forza alla miscela ed ha la capacita‘ di assorbire come una spugna la piu‘ spaventosa combinazione di intrugli vari aromatizzanti di cui gli americani sono maestri. Il Burley scuro, invece, come il Kentuchy Burley, curato a fuoco diretto, viene impiegato per dar corpo alle miscele. Oggi il Burley rappresenta il 30% della produzione americana ed e‘ coltivato in una ventina di altri Paesi tra lui l‘Italia."